Andrea Bastianin, Università degli Studi di Milano
Paolo Castelnovo, Università dell’Insubria
Lorenzo Zirulia, Università degli Studi di Milano

 

Essere partner industriale del CERN è volano di sviluppo, favorendo l’attività brevettuale delle imprese in modo persistente. È quanto emerge da uno nostro studio dal titolo “The impact of innovative public procurement on technological entry and innovation persistence: evidence from CERN”.

Le politiche attive di stimolo all’innovazione sono ampiamente diffuse, data l’importanza riconosciuta a quest’ultima per la crescita di imprese paesi, regioni e settori. Uno strumento largamente utilizzato è dato dagli appalti pubblici per l’innovazione, spesso condotti da infrastrutture di ricerca su larga scala, di cui il CERN è uno degli esempi più rilevanti. Gli investimenti richiesti da queste infrastrutture sono ingenti, il che rende fondamentale la valutazione del loro impatto. Due fattori giocano un ruolo importante nel decidere quali infrastrutture debbano essere finanziate: le prove scientifiche sul loro potenziale di scoperta e i benefici sociali che producono. Fra questi, le ricadute dell’innovazione sulle imprese che collaborano con l’infrastruttura sono uno dei benefici sociali più citati. La partecipazione agli appalti pubblici, come quelli avviati dalle infrastrutture di ricerca, offre alle imprese l’opportunità di mostrare i propri prodotti e servizi innovativi su un mercato più ampio. In secondo luogo, i contratti di successo possono fungere da prezioso riferimento, attirando nuovi clienti e investimenti e, in ultima analisi, favorendo la crescita delle imprese. Infine, gli appalti pubblici possono mitigare i rischi associati agli investimenti in innovazione fornendo un mercato stabile e prevedibile per prodotti e servizi innovativi, poiché le imprese sono più propense ad assumersi rischi e ad investire in tecnologie innovative quando hanno un acquirente pubblico sicuro.

Nel nostro lavoro, ci siamo focalizzati sulle imprese coinvolte nella costruzione del Large Hadron Collider, il più grande e potente acceleratore di particelle del mondo, e sulla loro attività brevettuale come misura dell’innovazione. In particolare, abbiamo considerato le imprese che non avevano ancora brevettato prima di iniziare la collaborazione con il CERN, stimando sia l’impatto degli appalti del CERN sulla loro probabilità di depositare un brevetto per la prima volta, che la probabilità di continuare a farlo, attraverso due modelli econometrici di survival anaysis.

Nel nostro campione, sono 158 le imprese che dal 1995 al 2008 hanno depositato il primo brevetto dopo l’inizio della collaborazione con il CERN; tra queste, 95 – ovvero il 60% – ne hanno depositato successivamente almeno un altro. La nostra analisi mostra innanzitutto che la probabilità che le imprese inizino a brevettare aumenta, anche se con un ritardo di alcuni anni dall’inizio del rapporto di appalto con il CERN, e tale effetto positivo è dovuto principalmente all’impatto sulle piccole imprese ad alta tecnologia; ovvero, proprio le imprese a cui la letteratura scientifica attribuisce un ruolo cruciale nel processo di “distruzione creatrice” che è alla base della dinamica innovativa. In secondo luogo, esaminando la probabilità che le imprese depositino almeno un secondo brevetto, da un lato mostriamo come la maggior parte delle imprese del nostro campione continui a innovare, e quindi l’impatto della collaborazione con CERN è persistente; dall’altro che questo effetto è principalmente guidato da imprese di maggiore dimensioni, ovvero quelle imprese che hanno a disposizione le risorse organizzative e finanziarie necessarie a rendere non sporadica l’attività innovativa.

Il nostro lavoro, misurando l’impatto che diventare un fornitore innovativo del CERN ha nel facilitare lo sviluppo di nuove idee e l’attività brevettuale, testimonia come la collaborazione tra infrastrutture di ricerca e le imprese possa essere davvero virtuosa. Proseguire nella valutazione di esperienze e realtà analoghe potrebbe essere utile ai decisori e ai policy maker nella definizione di misure atte a favorire lo sviluppo innovativo delle imprese. È proprio per favorire dinamiche di questo tipo, ad esempio, che le legislazioni comunitaria e nazionale contemplano i cosiddetti “appalti innovativi”; si tratta di procedure pensate ad hoc per rivoluzionare in chiave innovativa le modalità e l’oggetto degli acquisti della pubbliche amministrazioni partendo da una sfida al mercato imperniata sul proprio fabbisogno, attorno al quale le imprese interessate possono sviluppare e proporre soluzioni.

Credit: Foto di geralt da Pixabay

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